
La necropoli appartenente al popolo degli Antichi Liguri risale all’età del Ferro. Il rituale funebre prevedeva l’incinerazione: i defunti venivano cremati e i loro resti insieme agli oggetti di corredo deposti in urne di terracotta. Queste venivano inserite in una cassetta di lastre di pietra, accompagnate da vasi che probabilmente contenevano offerte votive.
LE RICERCHE ARCHEOLOGICHE
La necropoli di Chiavari fu scoperta nel marzo del 1959 durante i lavori per la costruzione di un edificio residenziale in viale Millo; fu indagata con cinque campagne di scavo archeologico dirette da Nino Lamboglia fino al 1969.
L’area venne esplorata per circa 800 metri quadrati anche se lo spazio che probabilmente occupavano le tombe era maggiore, tanto che una parte è forse ancora sepolta nel sottosuolo.
In totale furono trovate 126 tombe a cassetta inserite all’interno di 98 recinti di pietra.
LA NECROPOLI E LA SUA FORMA
La necropoli era strutturata in tre aree distinte, all’interno delle quali le tombe erano organizzate in 96 recinti quadrangolari e 2 circolari. La maggior parte dei recinti conteneva una cassetta ma vi sono anche alcuni recinti che ne contenevano più di una.
Le tombe erano composte da quattro lastre laterali in pietra e coperte da una quinta lastra a formare una cassetta. Ognuna conteneva in genere un’urna cineraria, tuttavia molte ne accoglievano più di una. Questo ultimo dato ci indica che le cassette venivano riaperte per ulteriori sepolture e quindi le lastre di copertura dovevano essere visibili.


