Chiavari si trova nel golfo del Tigullio, al centro di un territorio ricco di minerali e rocce che l’uomo preistorico utilizzava per realizzare strumenti di uso quotidiano già a partire dal Paleolitico.
LE MATERIE PRIME DEL TERRITORIO
Nelle vetrine centrali della sala sono esposti i campioni delle materie prime utilizzate dall’uomo preistorico, ognuna delle quali veniva scelta e lavorata in maniera specifica a partire dalle fasi più antiche della preistoria: ad esempio il diaspro, una pietra silicea dura e facilmente scheggiabile, con la quale si ottenevano punte di freccia, lame, raschiatoi e altri utensili. Un’importante cava di estrazione di questo minerale è stata ritrovata a Valle Lagorara (Maissana, SP).
Inoltre, già durante l’Età del Rame le comunità locali del territorio del Tigullio iniziarono ad estrarre e lavorare i minerali di rame che affioravano a Monte Loreto (Castiglione Chiavarese, GE) e Libiola (Sestri Levante, GE). Successivamente i minerali vennero utilizzati anche come merce di scambio con le genti dell’area tirrenica.
IL TERRITORIO E LA LINEA DI COSTA
Il tratto di costa su cui sorge oggi il centro di Chiavari aveva un aspetto molto diverso 2500 anni fa. Come oggi, due corsi d’acqua affluivano in mare: l’Entella ed il Rupinaro. La linea di costa era arretrata rispetto all’attuale: la piana era prevalentemente allagata e i piccoli colli, tra i quali quello del Castello di Chiavari, erano affacciati sul mare. Proprio alle pendici di uno di questi rilievi nel 1959 è stata individuata una necropoli in corrispondenza della laguna a ridosso della spiaggia.