PERCORSO ESPOSITIVO

PERCORSO ESPOSITIVO

Il nuovo allestimento, ampliato nel 2021 parte dalla storia del territorio e delle sue materie prime per arrivare ai preziosi reperti ritrovati nei corredi della necropoli e alle esplorazioni archeologiche degli ultimi decenni che hanno messo in luce nuovi aspetti della Chiavari medievale.

SALA 1

Chiavari si trova nel golfo del Tigullio, al centro di un territorio ricco di minerali e rocce che l’uomo preistorico utilizzava per realizzare strumenti di uso quotidiano già a partire dal Paleolitico.


LE MATERIE PRIME DEL TERRITORIO

Nelle vetrine centrali della sala sono esposti i campioni delle materie prime utilizzate dall’uomo preistorico, ognuna delle quali veniva scelta e lavorata in maniera specifica a partire dalle fasi più antiche della preistoria: ad esempio il diaspro, una pietra silicea dura e facilmente scheggiabile, con la quale si ottenevano punte di freccia, lame, raschiatoi e altri utensili. Un’importante cava di estrazione di questo minerale è stata ritrovata a Valle Lagorara (Maissana, SP).
Inoltre, già durante l’Età del Rame le comunità locali del territorio del Tigullio iniziarono ad estrarre e lavorare i minerali di rame che affioravano a Monte Loreto (Castiglione Chiavarese, GE) e Libiola (Sestri Levante, GE). Successivamente i minerali vennero utilizzati anche come merce di scambio con le genti dell’area tirrenica.



IL TERRITORIO E LA LINEA DI COSTA
 Il tratto di costa su cui sorge oggi il centro di Chiavari aveva un aspetto molto diverso 2500 anni fa. Come oggi, due corsi d’acqua affluivano in mare: l’Entella ed il Rupinaro. La linea di costa era arretrata rispetto all’attuale: la piana era prevalentemente allagata e i piccoli colli, tra i quali quello del Castello di Chiavari, erano affacciati sul mare. Proprio alle pendici di uno di questi rilievi nel 1959 è stata individuata una necropoli in corrispondenza della laguna a ridosso della spiaggia.


Espandi +

SALA 2

La necropoli dei Liguri Tigullii rappresenta una delle testimonianze più importanti della prima età del Ferro in Italia. In questa sala si possono vedere l’ampiezza della necropoli e la sequenza degli strati rinvenuti nel corso dello scavo, che testimoniano le differenti fasi di uso del sito. Le indagini archeologiche hanno documentato anche fasi più antiche, riferibili all’età del Bronzo (circa 3000 anni fa), permettendo agli studiosi di elaborare ipotesi sull’utilizzo dell’area anche nei periodi che precedono il sepolcreto.



IL CRANIO

Rinvenuto all’esterno della tomba 39, il cranio rappresenta un caso unico per la necropoli poiché il rituale dell’età del Ferro prevedeva la cremazione e non la sepoltura ad inumazione. Le analisi scientifiche hanno riferiscono questi resti ad un periodo più antico rispetto a quello della necropoli,  datando il cranio all’età del Bronzo Recente (1400-1200 a.C. circa). Allo stato attuale degli studi, questo rinvenimento resta uno dei quesiti insoluti e più suggestivi di questo sito.

Espandi +

SALA 3

La necropoli di Chiavari è ad oggi la più importante testimonianza delle comunità che nella protostoria popolavano la Liguria, prima dell’arrivo dei Romani.

Le vetrine di questa sala contengono i corredi sepolcrali di alcune delle tombe rinvenute. Si possono osservare urne cinerarie, vasi di accompagnamento e oggetti di corredo differenziati in base al sesso e al ruolo sociale del defunto. All’interno delle tombe sono stati trovati anche olle (contenitori per alimenti), bicchieri e tazze probabilmente utilizzati durante le libagioni che si svolgevano nel corso del rito funebre, e poi deposti per accompagnare il defunto.



URNA CINERARIA TOMBA 10 

Uno degli esempi più particolari ritrovati nella necropoli di Chiavari: composta dal tipico profilo sferoidale con decorazioni serpentiformi applicate sulla spalla e un coperchio la cui presa è stata plasmata a forma di animale (cavallo o cane). È probabile che si tratti di una produzione locale ad imitazione di prodotti etruschi.

Espandi +

SALA 4

Prosegue qui l’esposizione dei corredi funebri rinvenuti all’interno delle cassette sepolcrali. La forma e i materiali in cui sono composti gli oggetti indicano che spesso la loro provenienza non era locale, ma frutto degli scambi con altri popoli; in particolare lo studio dei corredi dimostra che durante il VII secolo a.C. l’area chiavarese abitata dai Liguri Tigulli aveva un ruolo di crocevia tra l’Italia nord occidentale, il mondo etrusco e le aree della Magna Grecia.


ORECCHINI IN ORO 

Questi orecchini in oro dalla forma a paniere, ritrovati nella tomba 61, hanno una decorazione a sbalzo molto particolareggiata: spiccano le teste femminili con labbra molto spesse, occhi sporgenti a bulbo e forte rilievo degli zigomi.

Espandi +

SALA 5

Quest’ultima sala è dedicata alle testimonianze relative ai periodi successivi all’abbandono della necropoli. 
Si parte da un’anfora vinaria etrusca, passando per la fase di frequentazione romana e si conclude con alcune testimonianze archeologiche relative alla Chiavari medievale.


ANFORA VINARIA ETRUSCA 

Si tratta di un recupero sottomarino: le incrostazioni presenti sulla superficie dimostrano che essa proviene da un fondale profondo oltre 200 m. È stata donata al museo da un privato e testimonia le rotte commerciali che solcavano il mar Tirreno tra il VI e V secolo a.C.


REPERTI DI EPOCA ROMANA 

Nel I - II secolo d.C. l’area dove un tempo sorgeva la necropoli fu occupata da un edificio rurale, forse una fattoria. Questa fase è testimoniata da frammenti di tegole, coppi, ceramica da mensa e anfore rinvenuti durante gli scavi. Inoltre nella documentazione di scavo è segnalato un tratto di struttura muraria rinvenuto durante le indagini.


REPERTI DI EPOCA MEDIEVALE 

Nel corso di campagne di scavo cittadine condotte negli anni 2000 sono emerse complesse stratigrafie contenenti testimonianze di epoca medievale. In particolare, lo scavo archeologico nell’area “dell’ex Cinema nuovo” (ubicata tra Via Delpino e Piazza della Torre) ha portato alla luce due fasi della cinta muraria medievale. L’ampia fossa di fondazione del muro più recente ha restituito numerosi materiali di scarto provenienti dal centro urbano, tra i quali frammenti di vasellame ed oggetti di impiego quotidiano, esposti nelle vetrine finali del percorso espositivo


Espandi +

BIGLIETTI

Tutte le tariffe d’ingresso e il dettaglio delle riduzioni e delle gratuità

ORARI

Gli orari di apertura del museo e le aperture speciali

COME ARRIVARE

Come raggiungerci